| Sono della classe 1940 ,sono quindi un ragazzo ormai "grande" che ha però sempre indelebile il ricordo della colonia di Saint Jacques e del suo Direttore Beltrame.Oggi,in suo onore e memoria,sul sentiero che va al Lago Blu e al Rifugio Mezzalama,non lontano dal paese , c'è un cippo che lo ricorda. In quegli anni ,siamo alla fine degli anni '40 ed all'inizio dei '50,a quei tempi era consentito,formava degli uomini e degli amanti della montagna. Legava i ragazzi e li portava sul ghiacciaio (a quei tempi era molto più esteso). Emozioni indescrivibili che ,a quell'età,segnano una vita.Era severo ma giusto ed in tutto quello che faceva nei nostri confronti c'era lo scopo sano di forgiare positivamente. Oggi,chi usasse quei metodi,sarebbe indagato e cacciato. Ricordo la grotta davanti alla Colonia nella quale ,tutte le sere ,si pregava la Madonna con una preghiera semplice in francese. Anche se poi,con gli scout francesi,più a valle,dove era il campo sportivo ,ci si prendeva, di brutto, a sassate , noi da una parte e loro dall'altra del torrente. Ma poi si era anche amici. C'erano le ragazze che ci seguivano pazienti e preparate,fiere del loro compito,c'era un'Italia dove ognuno bravo o meno bravo,importante o umile che fosse, ricordo con nostalgia, perché fatta di persone che mettevano impegno e passione in quello che facevano , con orgoglio e dignità.E' stato bello vivere quegli anni anche se il confronto con quelli attuali diventa impietoso e fa soffrire. Oggi ci sono ancora i giovani validi ma chi li guida,chi dovrebbe dare l'esempio ed indicare loro il percorso da seguire , è inguardabile ed impresentabile e molti ragazzi ,privi di riferimenti, sciupano la loro vita. Si cantava anche molto , era una caratteristica ancora viva in quegli anni , perchè il canto in comune legava ,aiutava a stare insieme "A Saint Jacques de Champoluc la colonia l'è finia,mi sai nen perchè a papi pleurer al pensè d'andè via e pas plu tourner............." era una delle tante che,mano a mano che ci si avvicinava alla fine della permanenza ,veniva sempre più cantata. Un grazie caloroso per avermi dato l'opportunità di ricordare, la speranza di trovare qualcuno che sia stato a Saint Jacques in quegli anni. C'erano ragazzi di molte città , noi venivamo da Massa dove la Olivetti in quegli anni aveva costruito un nuovo stabilimento ma c'era ragazzi di Ivrea (dove sono nato),di Torino,Pozzuoli e di altre località . Uno spaccato dell'Italia di allora che ,pur tra sfottò bonari, riusciva a stare bene insieme. Un ciao di cuore ed un pensiero a tutti quelli che , prima o dopo , sono passati dalla nostra Colonia.
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