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"Le mie colonie"..., ...negli anni '50: ricordi di ZioDino e di Rosaria

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SaraSmart79
view post Posted on 4/9/2007, 11:18




Non per scoprire l'acqua calda, ma credo che un particolare sia stato poco sottolineato.

Zio Dino ha vissuto il PRIMO ANNO DI VITA DI BRUSSON.
Lui e i bambini che erano con lui sono stati quelli che hanno "battezzato" Brusson.

:woot:


 
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franci194
view post Posted on 4/9/2007, 13:19




grazie davvero, tutto questo è a dir poco fantastico....

un abbraccio a tutti
francesca
 
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ZioDino
view post Posted on 4/9/2007, 17:35




Ciao Roberta, buongiorno a tutti!

Andiamo avanti:

la giornata tipo del piccolo coloniale si svolgeva cosi:

alle 8 tutti giù dalla branda, preparazione del "cubo" (bisognava disfare il letto e sistemare lenzuola e coperte ben piegate e sovrapposte in modo da formare un cubo), lavaggio e incombenze varie nei bagni, vestizione.
alle 8,30 tutti sul prato per la cerimonia dell'alzabandiera dopodichè si andava in refettorio per la colazione: caffelatte, biscotti e pane tutti i giorni esclusi giovedi e domenica in cui era previsto il latte con il cacao, biscotti imburrati, marmellata ed eventuale ciambella.
se il tempo era bello, tutti in fila con la propria vigilatrice andavamo in qualche località vicina: il bosco sacro, le Porelle, il belvedere, la Croce, San Giuliano, il grande prato antistante la colonia......e si giocava.
A mezzogiorno ritorno in colonia, pulizia scarpe, lavaggio mani e distribuzione della posta che arrivava dalle nostre case. A questo proposito ricordo che mentre io ricevevo un massimo di due cartoline al mese, c'era chi riceveva più di una cartolina o lettera al giorno. Che invidia!

"Andiamo a tavola bambini cari, è giunta l'ora del desinare! Tutto è buonissimo, tutto mi piace, chi mangia troppo è una vergogna: Mangia soltanto quel che ti bisogna..Trallallà, trallallà, andiamo a tavola a mangiar!"

Finalmente tutti in refettorio per il pranzo:"Signore, benedici il cibo che stiamo per prendere e fate che lo abbiano tutti i bambini del mondo".

Primo, secondo con contorno (ho imparato in colonia il significato di questa parola), frutta e, il giovedi e la domenica, dolce: che pacchia!
Pensate che le mie cartoline o lettere a casa riportavano sempre questo incipit: Carissimi genitori e fratelli, io sto bene e mangio molto......
Dopo pranzo, tutti nelle camerate per il riposo pomeridiano: i più abbienti leggevano Topolino, Soldino o Tiramolla.
Al risveglio, merenda all'aperto! (Anche merenda era un termine "esotico" anzi, esclusivamente coloniale!
Dopo si usciva di nuovo a passeggio o si rimaneva in colonia a giocare con tutto il ben di Dio di giocattoli che ci venivano messi a disposizione fino alla sera quando ci riunivamo a squadre e imparavamo le canzoni che non ho più dimenticato.
Lavaggio mani e cena nel refettorio: pastina in brodo, secondo, contorno e frutta!
Dopo cena si giocava ancora un po' o si assisteva alla proiezione di un film: il mio preferito era "Capitani coraggiosi" con Spencer Tracy.
Infine tutti a letto: "Signore, ti adoro e ti ringrazio per questa giornata! Amen"

Nel 1962 ho avuto un vigilatore: Alessandro Eusebietti di Ivrea. Era un uomo meraviglioso, paziente e pieno di risorse. Prima di addormentarci la sera, introdusse una bellissima usanza: ci leggeva qualche pagina di un libro per ragazzi. Il Re dei Mari di Emilio Salgari mi è rimasto talmente impresso che ricordo ancora i nomi di tutti i personaggi: Yanez, Tremalnaik, Sandokan.....

Ora vi lascio. Ci vediamo più tardi....perchè mi sembra di vedervi tutti intorno al vecchio zio che racconta le sue dolci storie.
Ciao!
 
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federica '79
view post Posted on 4/9/2007, 18:14




... ed infatti ci siamo... con gli occhi sgranati come bambini ai quali si raccontano favole incredibili... :)
 
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ZioDino
view post Posted on 4/9/2007, 20:20




Rieccomi!

Nel corso di un turno erano previste due gite: una in pulman verso una meta lontana ed una a piedi per qualche località di montagna.
Siamo stati una volta a Roma a visitare il Vaticano: bellissima ed istruttiva gita!
Ma la più bella che ricordi fu quella che facemmo alle cascate delle Marmore e al lago di Piediluco: davvero indimenticabile! Ci vollero due pulman per contenerci tutti ma l'entusiasmo di noi bambini rimase fuori perchè era incontenibile. Bella questa!
Fra le gite a piedi la più bella fu quella che facemmo a Patrico, un villaggio isolato sulle montagne circostanti Monteluco. Pensate che per trasportare pentole e provviste per il pranzo da campo venne utilizzato....un mulo! Quando arrivò l'ora di mangiare, Franco il guardiano si improvvisò cuoco e ci preparò le conchiglie al burro con tanto formaggio: un piatto facile ma, credetemi, il sapore di quella pasta al burro non l'ho più riprovato. :P

Il 1962 fu l'ultimo anno a Monteluco.

Ad agosto scorso mio figlio Michele, classe 1980, è stato in Umbria per un breve periodo di vacanza e, dietro mia richiesta, è andato a Monteluco per vedere cosa ne era della mia vecchia colonia.
L'ha trovata in stato di completo abbandono, invasa dalla vegetazione e quasi tutta "sgarrupata" come direbbero a Napoli. E' entrato ed ha fatto un bel po' di fotografie a quello che ne è rimasto: che pena!
Ma, forse, se la colonia potesse vedere me e quelli della mia generazione di "coloni" direbbe la stessa cosa: che pena!

Bene, di Monteluco non ho altro da dirvi a meno di dover passare alla descrizione di fatti minuti che forse non interesserebbero a nessuno. Se qualcuno di voi vuol conoscere qualche particolare aspetto della vita in colonia a quei tempi, non deve far altro che chiedermelo.

Nel nostro prossimo appuntamento vi parlerò della mitica colonia di Brusson.

Ed ora a nanna con la più bella ninna nanna che imparai in colonia e che ho cantato anche ai miei tre figli quando erano piccoli:

Fate la nanna coscine di pollo,
la vostra mamma vi ha fatto un gonnello,
e ve lo ha fatto con lo smerlo intorno,
fate la nanna coscine di pollo.

Ninna ninna, ninna nanna,
il bambino è della mamma,
della mamma e di Gesù,
il bambino non piange più.

Fate la nanna, possiate dormire,
il letto è fatto di rose e viole
e la coperta di panno sottile,
fate la nanna begli occhi di sole.

Ninna ninna, ninna nanna,
il bambino è della mamma,
della mamma e di Gesù,
il bambino non piange più.


Buonanotte!!! :D :D :D
 
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SaraSmart79
view post Posted on 5/9/2007, 09:11




Bello quando manchi una sera intera...poi hai un sacco di cose da leggere!

Una domanda ai più giovani: zio Dino la mattina preparava il cubo (un po' come al militare?!!), ma noi rifacevamo il letto??

Mi spiace che anche tu abbia avuto la tua dose di delusione nello scoprire il tempio dei tuoi ricordi abbandonato e cadente, zio Dino.
Comunque, quanto all'hotel Paradiso, non solo esiste ancora, ma sembra anche molto bello...e tutta Monteluco credo sia un gioiellino stando alle foto. Ho vissuto in Umbria più di 4 anni e non ci sono mai stata. Ma rimedierò!
 
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roberta3884
view post Posted on 5/9/2007, 10:34




Sinceramente saraio non ricordo che noi venuti dopo zio dino rifacevamo il letto ricordo che cmq ci stavano le cameriere che pensavano a tutto!!


Ma ho notato che il cubo non era l'unica cosa che facevano uguale al militare anche l'alza bandiera...........io non ricordo neanche questo particolare!!


Zio dino una domana forse mi è sfuggita ma a nei primi anni di colonia prima di andare a Brusson eravate sempre divisi in vari gruppi di età oppure c'era 1 unico solo e grande gruppo???

 
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ZioDino
view post Posted on 5/9/2007, 12:49




Certo, eravamo divisi in gruppi di età ed ogni squadra si sceglieva un nome. Per esempio, nel 1961, centenario dell'unità d'Italia, la mia squadra era quella dei Garibaldini.
Le squadre erano di soli maschietti o di sole femminucce!
Così come era nella scuola elementare di quei tempi.

Ci sentiamo più tardi, ciao.
 
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ZioDino
view post Posted on 5/9/2007, 21:35




Sono qui! :D

Arrivò il 1963 e con lui la notizia delle notizie: quell'estate sarei andato nella nuova colonia Olivetti di Brusson, Valle d'Aosta!!!!
Per me che ero un amante della montagna, e di tutto ciò che ad essa era correlato, quella fu una vera rivelazione. Mi procurai tutto ciò che trattava della Val d'Aosta: cartine, mappe stradali, libri di storia, leggende valdostane, libri di geografia.......Insomma, potevo andare come partecipante a qualche trasmissione di quiz televisivi in qualità di esperto della Val d'Aosta!

Piccola parentesi a proposito di TV: sapete che ho partecipato ad un programma per ragazzi di Silvio Gigli (siamo nella preistoria!) in una gara di scrittura veloce sulle macchine Olivetti? Avevo dieci anni ma sapevo scrivere a macchina con tutte le dieci dita prima ancora di aver imparato a scrivere con la penna e per questo fatto abbastanza fuori dall'ordinario il direttore della filiale Olivetti di Bari mi regalò una bellissima Underwood degli anni 40 perfettamente funzionante che conservo ancora gelosamente.

Finalmente arrivò il giorno della partenza. In treno arrivammo a Milano e c'era con me anche il mio fratellino Tonino che per la prima volta veniva in colonia. A Milano ci attendeva un pulman con il quale riprendemmo il viaggio verso Brusson: ci accompagnava la signorina Carmela Martino, bella e giovane assistente sociale della Olivetti che tanto ci aveva aiutati nell'occasione terribile della morte di mia madre Maria.
Inutile dire che il viaggio fu interessantissimo: prima l'immensa pianura e poi le prime salite dopo Ivrea
e le montagne che si vedevano sempre più vicine. "Vedete" - dicevo ai miei compagni - "Quello è il massiccio del Gran Paradiso!" e poi, quando imboccammo la valle di Ayas, "Quello è il castello di Bard!".

Era troppo bello, e quando dico troppo voglio dire che davvero la bellezza di quel paesaggio andava oltre ogni più rosea immaginazione! Il torrente Evançon costeggiava la strada quasi sommersa dalla vegetazione e l'aria era profumata di essenze inebrianti. Ogni tanto si vedeva un cartello che pubblicizzava il Genepy Ottoz e io immaginavo che dovesse essere una specie di nettare celeste perchè solo opera del Cielo poteva essere tutto ciò che nasceva in quella terra meravigliosa.

Arrivammo finalmente nell'area di parcheggio della colonia e quando, fatti pochi passi, ci trovammo di fronte gli edifici che la costituivano fui sicuro di essere in Paradiso e mi aspettai di veder comparire da un momento all'altro San Pietro in persona: legni pregiati, cemento a vista, grandi vetrate, prati verdi, altalene, scivoli. Credo di aver ingoiato diverse farfalle entrate nella mia bocca attraverso l'apertura lasciata dalla mia mascella scardinata!

Beh, ora vi lascio e ci rivediamo domani. Ora andate a fare la nanna con quest'altra bellissima canzoncina imparata sempre in colonia:

Lungo i pascoli del ciel
cavallino va!
Tutto d'oro è il tuo mantel
nell'azzurrità.
Vecchia Luna di lassù
mostragli il cammin.
Stelle d'oro fate il coro
per le vie del ciel.
Dormi dormi
sogni d'oro
buonanotte a te!

Ciao cari.
Zio Dino
 
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uenzi
view post Posted on 5/9/2007, 22:27




non ho parole!!! Zio Dino mi sta infognando più di LOST!!!
GRAZIE!!!

CITAZIONE (uenzi @ 3/9/2007, 00:23)
poi non tralasciamo un particolare non indifferente...Tu hai visto la colonia di brusson nuova di zecca....appena tolta dal celofan!!!

CITAZIONE
Non per scoprire l'acqua calda, ma credo che un particolare sia stato poco sottolineato.

Zio Dino ha vissuto il PRIMO ANNO DI VITA DI BRUSSON.
Lui e i bambini che erano con lui sono stati quelli che hanno "battezzato" Brusson.

:woot:

Io l'avevo sottolineato!!!
 
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SaraSmart79
view post Posted on 5/9/2007, 22:40




Giusto!
Uenzi, ma ultimamente siamo sulla stessa lunghezza d'onda eh?!
 
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ZioDino
view post Posted on 6/9/2007, 07:39




Oddio, Uenzi!
Sono certo che "mi sta infognando" sia una bella cosa, ma che vuol dire esattamente?
Abbiate pietà di un "vecchio" non avvezzo all'uso dei vostri neologismi gergali!
Sto andando a Molfetta per incontrare un cliente a cui rifilare un cospicuo quantitativo di Camoscio d'Oro......Non è la Valle d'Aosta la patria del camoscio?
Vedete come si può essere collegati a ciò che si ama anche vendendo formaggi!?
Felice giornata a tutti, anche se per me è velata dalla tristezza di aver appreso della morte del mitico e irripetibile Luciano Pavarotti.....
"Una furtiva lacrima negli occhi miei spuntò......"
Arrivederci.
 
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federica '79
view post Posted on 6/9/2007, 09:59




Non oso immaginare che buon odore di legno fresco fresco, appena verniciato, dovesse avere la colonia nel '63... se penso a quello che aveva ancora nel '90... mi sembra di sentirlo... :rolleyes:
 
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uenzi
view post Posted on 6/9/2007, 16:46




hai ragione zio....scusa!!
"infogno" è un termine molto in voga dalle mie parti negli ultimi anni per indicare una cosa che ti appassiona tantissimo e che non puoi farti mancare...
per farti qualche esempio: la serie TV LOST quando la segui un po' non fai altro che parlarne e aspetti sempre la nuova puntata ----> sei INFOGNATO di lost!!
oppure di una ragazza...o qualsiasi cosa ti appassioni all'ennesima potenza!!

è anche usato come termine brutto quando non so si parla di droga o alcol ecc. se uno è infognato non è messo benissimo!!!!

ciao a tutti!!

PS
Sara rock 'n roll :woot: :woot: :woot:
 
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ZioDino
view post Posted on 7/9/2007, 21:35




Buonasera ragazzi, bentrovati!

Ho avuto un po' di cose da fare ma ora sono qui per continuare il racconto della mia esperienza nella colonia di Brusson nel 1963:

Come dicevo, la struttura era esageratamente bella, nuova di zecca. Pare che fosse costata un miliardo di lire di quei tempi (quando un appartamento di cinque stanze a Bari costava anche meno di cinque milioni) e vi dico che li valeva tutti!
L'arredamento era stupendo, dai tavoli alle sedie, dagli armadi ai bagni, dalle cucine avveniristiche alle camerate con i letti che avevano i materassi di gommapiuma Pirelli il cui odore mi è rimasto nelle narici per quanto sapeva di buono. Specialmente per me che a casa dormivo su di un materasso di crine vegetale duro come le pietre!
La mia vigilatrice, quella che voi chiamate monitrice, si chiamava Elsa Truffo ed era di Signayes vicino ad Aosta: mi voleva molto bene, anzi devo dire che tutto il personale mi coccolava molto forse perchè ero un bimbo molto educato e sensibile ed anche perchè sapevano che avevo perso la mamma.
Probabilmente, per questo fatto, avevo un problema che mi affliggeva molto: l'enuresi notturna. Ma lungi dal farmi pesare quella cosa, la vigilatrice notturna aveva avuto la disposizione di svegliarmi a mezza nottata per accompagnarmi in bagno a fare la pipì e lo faceva con estrema dolcezza. Mi ricordo che una notte quando mi svegliò le chiesi come si chiamassero gli abitanti di Brusson di cui lei faceva parte e lei, dopo avermi guardato un po' stralunata :blink: per quella domanda fattale nel cuore della notte, mi rispose che si chiamavano BRUSSONET!! :lol:
Nel corso di quella estate, sotto la guida competente del direttore Uberto Massone, costruimmo un bellissimo e grande ponte di corde sospeso su di un avvallamento che separava il villaggio indiano da un boschetto. Qualcuno può dirmi se c'era ancora negli anni 80/90?
Ricordo le bellissime passeggiate che ogni giorno facevamo nei dintorni della colonia: mi piaceva moltissimo andare alle miniere di oro perchè si trovavano dei bellissimi pezzi di cristallo di rocca e di pirite aurea che per anni ho custodito gelosamente e che poi ho perso nel corso di qualche trasloco.
Una volta siamo andati in gita alle Cime Bianche, una località posta ad oltre 2000 metri di quota da cui si godeva una vista meravigliosa del Cervino, del Plateau Rosa, del Monte Rosa e di Cervinia-Breuil con il suo Lago Blu: una cosa davvero indimenticabile! Il percorso per arrivarci era durissimo, c'erano larghissime chiazze di neve ghiacciata e tratti molto scoscesi da superare. Pensate che io fui l'unico meridionale ammesso a partecipare a quella gita e il direttore mi indicava agli altri con orgoglio e meraviglia: "Guardate, un bambino di Bari che si arrampica sui monti come un alpino consumato!".
Durante la marcia a cui partecipavano anche i ragazzi più grandi del campeggio di Saint Jacques si cantavano dei bellissimi canti degli alpini sia in italiano che in francese: ho pianto di commozione e ancora oggi, quando sento i cori alpini non posso trattenere le lacrime.

Cari amici, il soggiorno a Brusson fu un'esperienza davvero esaltante che ha lasciato in me un ricordo struggente e indelebile. Non so cosa pagherei per poterla ripetere, per risentire le voci di tutti i miei compagni di tutta l'Italia: Pozzuoli, Ivrea, Massa, Catania, Milano.....
Per poter rivedere i luoghi, per risentire i profumi e i sapori.....forse per ritornare bambino ed avere ancora una vita davanti a me!

Grazie per avermi dato l'occasione per parlare delle mie, anzi, delle nostre colonie e sarò davvero onorato di rispondere a qualsiasi vostra curiosità inerente l'argomento.
Verrò a leggervi tutti i giorni perchè siete dei bravi ragazzi e di questo sono certo: solo dei ragazzi con sani principi coltivano con il vostro entusiasmo i ricordi della loro infanzia e adolescenza. Continuate così!!!

Vi abbraccio tutti, zio Dino.
 
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104 replies since 2/9/2007, 12:38   6311 views
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